24
dicembre 2009
Avrete
notato che per un anno e mezzo non ho più aggiornato
il sito, e forse vi sarete chiesti se l’avrei mai più
fatto. Bene, spero proprio di riuscire a ricominciare.
L’anno passato è stato per me molto travagliato,
prima di tutto perché ho cambiato casa ed ho dovuto darmi
parecchio da fare per… costruirla, completarla ed arredarla.
Non ho ancora finito, ma ormai spero di trovare un po’
di tempo da dedicare alle antiche passioni. Poi ci si sono messi
alcuni problemi di salute di cui avrei fatto volentieri a meno
e, come se non bastasse, ben due crash del disco rigido del
computer. Quella che ci ha rimesso di più è stata
la posta, ragion per cui non sono sicuro di aver ricevuto tutti
i messaggi che mi sono stati inviati, né di essere riuscito
ad inoltrare una risposta a tutti quelli che mi sono pervenuti.
Pertanto, se qualcuno non ha visto ritornare da me nessun segno
di riscontro, lo prego gentilmente di volermi replicare la sua
comunicazione. Adesso la situazione dovrebbe essere stabilizzata
e sarà mia premura farmi vivo. Con tutte le mie scuse.
Stavolta
aggiorno il sito semplicemente archiviando le notizie del 2008
ed inserendo questa nota come unico aggiornamento del 2009.
Tuttavia il tempo trascorso non è stato privo di fatti
e notizie, che qui elenco di seguito. Spero col prossimo aggiornamento
di riuscire ad inserirli nel sito in modo più soddisfacente.
-
Ho portato avanti – lentamente – la traduzione delle
Introduzioni di Wolff, mai apparse in italiano,
alla saga del Regno dei Fanes nelle sue Dolomitensagen;
- Per la cortesia del dr. Benno Baumgarten, vicedirettore del
Museo di Storia Naturale di Bolzano, sono riuscito finalmente
a leggere la relazione originale di Georg Innerebner,
apparsa sullo Schlern, sui suoi ritrovamenti pseudo-archeologici
all’Alpe di Fanes Grande;
- Ho avuto la gradita sorpresa di entrare in contatto con Klara
French-Wieser, ora emigrata in Australia, che negli
anni ’70 si occupò del totemismo e del matriarcato
nella leggenda dei Fanes;
- Susy Rottonara ci informa che è stata
rappresentata con successo, a cura della Lia Fanes,
una nuova opera letteraria-musicale, “Fanes –
il poema musicale delle Dolomiti”, su testo poetico
di Roland Verra e musiche della stessa Susy Rottonara;
- Laura Mangus – una ladina emigrata
in Colorado – comunica che è stato pubblicato un
libro (Toth-Brunner, 2007: Raetic – an extinct semitic
language in Central Europe) che sostiene che il Retico
sia un linguaggio imparentato col medio Accadico. Non ci avrei
dato gran peso, se i genetisti non avessero riscontrato una
certa affinità tra il DNA dei Ladini e quello di alcune
popolazioni mediorientali!
- Numerosi appassionati mi hanno fornito ulteriori dettagli
sullo sceneggiato televisivo “I monti di vetro”,
apparso alla RAI negli anni ’70;
- Manuela Vidale segnala una leggenda della
Val Rendena, pubblicata alla fine dell’800, in cui compare
un demone chiamato Schena-de-Mul che si comporta come
l’orco in Ladinia – segno che l’areale di
questa parte della leggenda è molto più vasto
di quanto non supponessi;
- Sono entrato in contatto con Alberto Agostinelli,
autore di un’affascinante pubblicazione sulla storia del
suo paese, Rocca Pietore, (cfr. Bibliografia) che mi
ha cortesemente trasmesso un volume di leggende della zona.
Le sto confrontando con le altre leggende ladine; ci sono molti
interessanti punti di contatto, ed anche alcuni motivi divergenti.
Colgo
l’occasione per augurare a tutti un felice Natale ed un
leggendario anno nuovo!