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Gennaio 2008

E' mancato il prof. Giuliano Palmieri

L' insigne studioso e grande appassionato dei Fanes ci ha lasciati subito prima di Natale.

NOTIZIE BIOGRAFICHE

Giuliano Palmieri nasce a Longarone (Belluno) nel 1940. Segue gli studi classici e si laurea a Padova con una tesi sulla struttura topografica dell’Italia romana, e veneta in particolare, in base alle divisioni agrarie municipali contrapposte alle centuriazioni militari.

Per tutta la vita insegna latino e greco nel Liceo classico di Treviso, di cui diventa un solido punto di riferimento: la profonda e ben digerita cultura, la correttezza, la rettitudine, il polso sicuro, ne fanno uno degli ultimi leggendari professori di vecchio stampo, di cui si va ormai perdendo la memoria.

Non abbandona tuttavia l'archeologia, la prima grande passione della sua vita. Contribuisce a fondare ed è il primo direttore del Gruppo Archeologico Trevigiano e collabora alla fondazione del Museo di Crocetta del Montello (TV), di cui è conservatore onorario per l’archeologia.


Altrettanto affezionato alla montagna, ed alle Dolomiti in particolare, trascorre ogni estate nella sua casetta in val Fiorentina, di cui è originaria la famiglia della moglie, Anna. Entra così in contatto con alcuni attivi archeologi dilettanti locali, tra cui soprattutto Vittorino Cazzetta, lo scopritore (tra l'altro) della sepoltura del Mondeval, tragicamente scomparso nel 1996. Collabora, anche con preziosi consigli, alla fondazione e strutturazione del piccolo ma assai interessante Museo archeologico di Selva di Cadore.

Profondo conoscitore della storia e delle leggende delle Dolomiti, nel 1996 scrive, in collaborazione col figlio Marco, "I regni perduti dei Monti Pallidi", quasi interamente dedicato alla sapiente ricostruzione di una fitta rete di connessioni fra la leggenda dei Fanes e le nostre conoscenze geotopografiche, storiche, archeologiche e mitologiche delle Dolomiti e dintorni.

L'argomento delle Antiche voci dei Monti Pallidi, che prosegue l'opera iniziata col titolo precedente, è soprattutto l'esame dei rapporti tra le leggende dolomitiche (in genere, non quella dei Fanes) e quelle delle altre popolazioni europee. Di particolare interesse l'analisi delle "maschere" di alcuni carnevali, dolomitici e non.

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Tra le sue molteplici attività, mi piace ricordarne una "minore", ma certamente significativa della varietà dei suoi interessi e dell'affetto profondo che lo legava alle sue Dolomiti: possedeva una vasta collezione di modellini, tutti costruiti con le sue mani e perfetti nei minimi particolari, dei tabià in legno della val Fiorentina e della val di Zoldo.

Troppo presto caduto preda di un male incurabile, Giuliano Palmieri è stato privato della serena e produttiva vecchiaia che avrebbe certamente meritato. Tutti coloro che lo hanno conosciuto non possono che rimpiangerlo.

 

BIBLIOGRAFIA DI GIULIANO PALMIERI:

Palmieri G. 1978: La cuspide di lancia in selce del monte Cernera, in Preistoria alpina, XIV
Palmieri G. 1980: Treviso dalla preistoria all’età romana, in Treviso nostra, I, Treviso
Palmieri G. 1982: Mùtara-muta: un appunto di toponomastica, in I Convegno regionale dei Gruppi e delle associazioni di Archeologia del Veneto, Treviso
Palmieri G., Paolillo A.1993: Il Piave dalla preistoria all’età romana, in: AA. VV., La via del Piave dalle Dolomiti a Venezia, Verona
Palmieri G. e M. 1996: I regni perduti dei Monti Pallidi, Cierre edizioni, Verona, 285 pgg.
Palmieri G., Valery C. 1997: Castelfranco Veneto, castrum romano, in Aidanews, IV
Palmieri G. 1998: Karl Felix Wolff e l’archeologia, in Mondo ladino, XXII, Vigo di Fassa
Palmieri G. 2002: Le antiche voci dei Monti Pallidi, Ed. Canova, Treviso, 168 pgg.