La
saga dei Fanes - approfondimenti
L'avvoltoio
L'avvoltoio
delle Dolomiti è il gipeto, o avvoltoio degli agnelli (Gypaetus
barbatus;
in tedesco: Bartgeier;
in ladino: variul).
Cacciato fino all'estinzione verso la fine dell'Ottocento, si
sta reintroducendo in questi ultimi anni. E' stato avvistato p.es.
sulle Tofane; i luoghi di nidificazione vengono rigorosamente
tenuti segreti.
Più
grande dell'aquila reale, con la quale può venire
confuso, il gipeto può raggiungere i 270 cm di
apertura alare e pesare fino a 7 chili. La coda e le ali
sono scure, mentre la testa e il petto sono rossastri.
A lato del becco, molto potente, presenta una sorta di
barba. Il suo nome "avvoltoio degli agnelli"
lascerebbe intendere una propensione alla caccia di animali
piccoli e medio-piccoli; la sua dieta è tuttavia
costituita quasi esclusivamente di animali morti, in particolare
di ossa. Succhi gastrici molto potenti gli consentono
infatti di nutrirsi di questo cibo, che gli altri predatori
non gli contendono. Il gipeto rompe le ossa che non riesce
a consumare direttamente, gettandole sulle rocce da un'altezza
di varie decine di metri.
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Nella
leggenda dei Fanes, l'avvoltoio costituisce l'animale totemico
cui i Fanes si rivolgono, abbandonando l'antica marmotta, quando
il loro stile di vita si fa aggressivo e proclive alla predazione.
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