La
saga dei Fanes - approfondimenti
La marmotta
La
marmotta (marmota
marmota),
in tedesco Murmeltier,
in ladino muntagnola,
roditore della famiglia degli Sciuridi, è un mammifero
molto diffuso nei pascoli alpini e subalpini a quote comprese
tra i 1500 ed i 3000 metri, ed è ben noto a chiunque frequenti
le nostre montagne.
Misura
una cinquantina di centimetri, più la coda, e pesa
in genere attorno ai cinque chili. Di struttura piuttosto
pesante, dotata di arti corti dotati di unghie forti ed
adatte allo scavo, riesce tuttavia a muoversi con sorprendente
agilità. La pelliccia, grigio-bruna, è folta,
ruvida, adatta a proteggerla dal severo clima montano.
Vive
in piccole aggregazioni familiari, fino a 10-15 individui,
talvolta raggruppate in "città" dove il
terreno lo ammette (anche un centinaio di individui per
chilometro quadrato). Le sue necessità primarie includono
tanto dei buoni terreni di pascolo, quanto la possibilità
di scavare delle tane sotterranee ampie e confortevoli,
dotate di diverse stanze e di numerosi cunicoli d'accesso
(e di fuga). |
|
La
tana invernale ha invece un unico accesso, lungo anche molti metri,
che viene richiuso scrupolosamente, ed una sola camera tappezzata
di fieno. Il letargo delle marmotte dura generalmente da ottobre
ad aprile.
Una
caratteristica del comportamento sociale delle marmotte è
quella di lasciare una o più "sentinelle" di
guardia mentre il resto del branchetto pascola. In caso di avvistamento
di un pericolo, in genere un predatore, una serie di fischi acuti
richiama tutti alla sicurezza della tana. Sembra che questi fischi
siano codificati a seconda del tipo e dell'imminenza del pericolo.
Le
marmotte della zona di Fanes sono state tutte sterminate (per
mangiarsele!) dai soldati d'ambo le parti durante la prima guerra
mondiale. I numerosi esemplari che si possono incontrare oggi
provengono quindi da ripopolamenti.
Nella
saga dei Fanes, la marmotta rappresenta l'animale-simbolo, il
totem della tribù, con cui i Fanes giungono ad
identificarsi. E' possibile che questa identificazione si richiamasse
ad un comportamento ancestrale dei Fanes stessi, ossia quello
di rintanarsi nelle numerose grotte dei loro altipiani all'approssimarsi
di un nemico.
|