I
Fanes nella letteratura
Questo
elenco si basa sulla bibliografia specifica raccolta da Ulrike
Kindl nella sua "Kritische
Lektüre der Dolomitensagen von Karl Felix Wolff. Vol.2",
solo parzialmente modificata ed integrata.
Rudolf
Pannwitz, Ladinersage [Saga ladina],
in “Mythen”, vol.VI, Monaco 1920.
Poema epico in esametri classici, basato completamente su informazioni
di Wolff; Pannwitz
elabora solo la tradizione fassana degli Arimanni.
Emil
Petschnig, Die Verheissene Zeit [Il tempo promesso],
manoscritto, 1928.
Archivio dell’Istituto Ladino “Micurà de Rü”
a San Martin de Tor.
Il testo servì da libretto per l’opera omonima, la
cui prima rappresentazione avvenne nel 1928 ad Innsbruck. Il lavoro
non ebbe successo e non fu più messo in scena. Il materiale
si basa totalmente su Wolff,
ossia sulla tradizione degli arimanni, come era stata delineata
da Ugo De Rossi.
Petschnig intrattenne contatti diretti con De
Rossi ad Innsbruck; di conseguenza il testo prende in considerazione
esclusivamente la tradizione fassana.
Karl
Staudacher, Der Fannesreich [Il regno dei
Fannes], manoscritto, 1937; in gran parte pubblicato, col titolo
“Fanneslied" (La canzone dei Fannes), scelto
alla fine dal parroco Staudacher
nel 1939, da Tyrolia, Innsbruck-Vienna 1994.
La ponderosa “epopea” è redatta in forme metriche
diverse, sia come strofa che come rima; l’inizio della stesura
del poema è da collocare attorno all’anno 1935. Il
manoscritto fu terminato nel 1939. Il materiale fu elaborato assieme
a Wolff, modellandone
i contenuti, e pertanto riflette sia la tradizione badiotta sia
anche quelle fassana.
Eberhard
König, Aurona, (citato da Wolff
(Saghe dolomitiche, p.466) – 1941? – non si conoscono
altri dati).
Angel
Morlang, "Fanes
da Zacan", una riduzione per il teatro popolare all'aperto
della leggenda dei Fanes di Wolff,
che la salutò con molto entusiasmo. Il testo, in ladino
di Marebbe, è stato pubblicato nel 1978 dall'Istituto Ladino
“Micurà de Rü”
di San Martino in Badia.
L'intreccio
del dramma segue soltanto la tradizione badiotta, sebbene naturalmente
la versione di Wolff
fosse nondimeno generalmente ben nota.
Brunamaria
Dal Lago, Il regno dei Fanes, “Racconto
epico delle Dolomiti, ritrovato e trascritto da Brunamaria Dal
Lago”, Milano 1989. Brunamaria Dal Lago, una scrittrice
di genere folkloristico assai interessante, riprende l’intera
saga dei Fanes nella versione di Wolff
e tenta di proseguirla ed interpretarla secondo dei suoi propri
criteri.
E' opportuno segnalare che l'opera della Dal Lago è una
creazione letteraria validissima, ma del tutto autonoma e slegata
dall'autentica tradizione ladina. Mentre essa ha avuto un encomiabile
ruolo di diffusione della leggenda dei Fanes nell'ambiente italiano,
purtroppo ha anche condotto molti lettori a pensare che si tratti
di una "fonte" indipendente di informazioni e notizie
sui Fanes, il che assolutamente non è. Si tratta, ripeto,
di un'elaborazione personale di pura fantasia artistica.
Mauro
Neri, Il Cavaliere delle Dolomiti nel misterioso
regno di Fanis, Venezia 1991. Questa elaborazione narrativa
del materiale è un romanzo di genere e stile fantasy basato
sulle stesure di Wolff
e della Dal Lago.
Anita
Pichler/Markus Vallazza, Die Frauen aus Fanis [Le
dame di Fanis], frammenti di leggende ladine, con interpretazioni
ed una postfazione di Ulrike
Kindl, Haymon, Innsbruck 1992. La scrittrice Anita Pichler
elabora un unico tema leggendario in tredici racconti a sé
stanti, per quanto collegabili assieme. In parallelo, l’artista
Markus Vallazza sviluppa la sua visione del materiale in ventun
disegni.
Domenico
Zannier, Fanis , Ed. Edizions Laurenzianis,
Buie-Friûl 2004. Poemetto in lingua friulana che si rifà
alla versione di Wolff.
Elsa
Runggaldier, L reiam de Fanes e
d'autra lijëndes, Union di Ladins de Gherdëina.
Raccolta di leggende tradotte in ladino gardenese.
Peter
Bridges, diplomatico e scrittore
americano molto attento ai temi italiani ed europei anche per
aver trascorso diversi anni a Roma, ha pubblicato recentemente
(28/4/08), sul sito web California
Literary Review, un
lungo articolo divulgativo su Wolff,
i Fanes ed i loro altipiani, intitolato Notes
from Italy: A Homer of the Dolomites. Tengo a ringraziarlo
anche per la cortese segnalazione di questo sito.
La
Casa editrice Giunti
ha recentemente ripubblicato il testo di Brunamaria Dal
Lago Veneri Il Regno dei Fanes, più sopra
citato, con la collaborazione dell'Istituto
Culturale Ladino di Vigo di Fassa. E' stato così realizzato
un interessante esperimento multimediale, in quanto il testo viene
proposto corredato dalle documentate e dettagliate illustrazioni
dell'artista veneziano Fabio Visintin ed è
accompagnato da un CD contenente le musiche composte da Susi
Rottonara per il suo film Le
rëgn
de Fanes.
Il volume è stato presentato in maggio alla Fiera del Libro
di Torino, alla presenza di varie autorità, tra cui Fabio
Chiocchetti, direttore del medesimo Istituto Ladino. La limpida
voce di Susi Rottonara ha ammaliato gli spettatori con alcuni
dei suoi pezzi più significativi.
Andrea
Foches (Museo degli usi e costumi della gente trentina,
San Michele all'Adige) ha pubblicato nel 2007 per Priuli e Verlucca
due volumetti di leggende trentine, ciascuno corredato da un DVD:
Leggende delle Anguane
e Leggende dell'Uomo Selvatico.
Interessanti e piacevoli, aggiungono alcune varianti (non di particolare
rilievo) al panorama già noto.
La
scrittrice fantasy veneziana Adriana Comaschi ha
pubblicato di recente un volume di leggende liberamente romanzate,
tratte dalle opere di Wolff (Sabja
de Fek e altri racconti). Domino
Edizioni.
Sotto gli auspici dell'Istitut Ladin "Micurà de Ru" di S.Martin de Tor, è uscito nel 2012, per i tipi di Palombi editori, il libro di Nicola dal Falco "Miti ladini delle Dolomiti - Ey de Net e Dolasila", con le glosse ed il saggio "Raccontare le origini" di Ulrike Kindl.
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