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Laboratorio - Wolff ed il Kalevala

Lönnrot, l'autore del Kalevala, il poema nazionale finnico, e K.F.Wolff, hanno operato sul materiale leggendario a loro disposizione in modo sostanzialmente analogo, ma hanno incontrato una ben diversa fortuna tra i critici e gli studiosi. Il parallelo col Kalevala sottolinea inoltre alcuni aspetti sciamanici della società dei Fanes e forse delle stesse anguane.

Mi sono recato ad una conferenza del prof. Pentikainen, noto studioso del Kalevala (l’epopea nazionale finlandese), nel corso della quale ho potuto approfondirne alcuni aspetti e porli in relazione con la saga dei Fanes.

In primo luogo, è interessante notare che Lönnrot, che nella prima metà dell’ottocento mise per iscritto il poema traendolo da una enorme mole di canti conservati oralmente per secoli da una serie di bardi, si comportò abbastanza esattamente come Wolff decenni più tardi con le leggende ladine: cucì, ricompose, riordinò, forse qualcosa anche inventò, creando un tutto molto poetico e solo in parte tradizionale, che nessuno tuttavia criticò come mancanza di rispetto al folklore genuino, e tutti invece osannarono in quanto rivolto alla creazione di uno spirito nazionale finlandese, di cui in epoca romantica e nazionalistica i finnici sentivano acutamente la mancanza. Wolff era a conoscenza del Kalevala? Penso proprio di sì, perché l’epoca e l’ambiente in cui studiò era quello giusto, e anche se non trovo in Wolff alcun richiamo esplicito a Lönnrot, sono convinto che il Nostro vi si ispirò largamente nella concezione della sua opera. Tuttavia i due non ebbero lo stesso destino. Evidentemente lo spirito nazionalistico ladino non era in condizioni tali da poter trarre combustibile dall’opera wolffiana...

In secondo luogo, l’atmosfera del Kalevala è quella di una società dominata dallo sciamanesimo. Gli sciamani vanno in trance attraverso la musica ed entrano in contatto col mondo degli spiriti, da cui traggono molteplici vantaggi, ma la loro funzione principale è quella di guaritori. Mentre tutto ciò suona come un parallelismo con lo sciamanesimo della regina dei Fanes, che entra in contatto con le marmotte, non può non sorgermi un dubbio circa un possibile parallelismo anche con le anguane, note sia il bel canto che per la funzione di guaritrici. Il nesso tra le anguane e la regina dei Fanes è del resto chiaramente evidenziato dalla leggenda. Anche questo aspetto, tuttavia, per ora rimane solamente poco più di un dubbio.

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