La
saga dei Fanes - Gli studi sulla leggenda
Prospettive
E’
chiaro che tutte le tesi che ho formulato devono essere considerate
assolutamente provvisorie, poiché potrebbero essere confutate
dall’emergere di nuovi dati o di nuovi ragionamenti: e
naturalmente non posso che auspicare che questo accada, portando
ulteriori elementi di chiarezza.
Non
si può accantonare completamente la possibilità
che qualche vecchio di qualche remota ila
in val Badia o in val di Marebbe ricordi ancora qualche
particolare della saga dei Fanes che il nonno soleva raccontare
e che differisca dal testo di Wolff
o lo completi; tuttavia sembra estremamente improbabile che
questo possa accadere, sia perchè la comunità
tradente era già pressocchè estinta ai tempi di
Wolff medesimo, sia perchè
l'esistenza di un testo scritto, quindi ufficiale,
ha certamente avuto nel corso del tempo l'effetto collaterale
di azzittire le eventuali voci discordanti.
Così
pure sembra impossibile, dopo la minuziosa ricerca di Ulrike
Kindl negli scritti e nei manoscritti di Wolff,
che possano esistervi riferimenti che non furono riportati nei
testi pubblicati e che potrebbero aprirci nuovi spiragli o nuove
chiavi di lettura.
E'
dunque poco verosimiile che ci giungano nuove informazioni dirette
sulla leggenda. Non è affatto escluso, invece, che possano
emergere dei fatti nuovi da ulteriori ricerche etnografiche,
anche sui popoli vicini, o meglio ancora da scavi archeologici
finalmente condotti nelle località suggerite dalla tradizione.
Spero che questo lavoro possa costituire un utile riferimento
per chi in futuro volesse occuparsi scientificamente dell’argomento,
con competenza di certo maggiore della mia. In particolare,
vorrei segnalare un certo numero di attività che mi parrebbero
importanti:
Vorrei
concludere un po’ scherzosamente, ma non troppo, con una
“massima” che sintetizza un po’ il senso di
questo contributo:
“Una
leggenda è come la deposizione di un pentito: in sé
non prova proprio nulla, ma vale certamente la pena di cercare
se non ne sussistano dei riscontri obbiettivi.”